Le teorie di Janusz Korczak (1878-1942) sulla realtà infantile hanno rivoluzionato non solo la pedagogia, ma l’intero modo di concepire il bambino nella società occidentale.
Il medico e scrittore polacco capì prima di altri che l’unica strada per riconoscere i diritti dei bambini era quella di vedere e di sentire come vedono e sentono loro, di considerare il loro mondo allo stesso livello di importanza del nostro.
Maturò l’idea, ancora oggi attualissima, che per aiutare i bambini nel loro sviluppo occorre considerarli nella loro interezza, unificando i saperi della medicina, della psicologia, della pedagogia, della sociologia, ma anche della storia, della poesia e della religione.
Nato in una famiglia di origini ebraiche, Korczak fondo nel 1911 la casa degli orfani, un istituto autogestito dagli stessi bambini. Quando nel 1942 i nazisti prelevarono dall’orfanotrofio duecento dei suoi ospiti per condurli ai campi di concentramento, Korczak – che pure fino a quel momento era stato risparmiato per la sua notorietà – incapace di abbandonarli, decise di seguirli, trovando la morte nel campo di treblinka.
Narrata con ritmo incalzante, questa biografia letteraria scritta dalla filosofa Monika Pelz racconta la vita, le opere e il coraggio del grande pedagogo. una vita che oggi, a oltre settant’anni dal suo tragico epilogo, ha ancora molto da insegnare.